Isola d’Elba in barca a vela

L’isola d’Elba è come una bellissima donna, emana seduzione a prima vista e di fronte a tanta armonia l’attenzione si cristallizza sul suo aspetto esteriore. Ma non lasciatevi incantare dalle apparenze, non fermatevi ai mille riflessi del sole nell’acqua limpida del mare, per quanto possa stupirvi con i suoi blu profondi o i turchesi accesi; non vi arrestate davanti al verde lucente che domina le alture e, a volte, scende fino a lambire le onde.

L’isola ha un’anima, una vita segreta, una sua voce e aspetta solo di potervi raccontare le storie e le leggende degli uomini che hanno segnato il suo destino. Storie di mare e storie di una terra da sempre desiderata, contesa, attaccata e difesa.

L’Elba è la maggiore isola dell’Arcipelago Toscano e la terza, per grandezza, delle isole italiane.

Per le sue coste che hanno uno sviluppo di 147 Km., per la varietà delle spiagge, per la maestosa bellezza del gruppo del Monte Capanne (mt 1019), è divenuta uno dei centri di attrazione turistica di fama mondiale.

L’isola d’Elba è la più estesa porzione rimanente dell’antico tratto di terra emersa che collegava la penisola italica alla Corsica, dopo le altre isole dell’Arcipelago Toscano.

“L’Isola del vino buono” diceva Plinio il Vecchio.

I vini famosi e la cucina eccellente, uniti al mare incontaminato, al clima particolarmente mite ed alla trasparenza dell’aria, fanno dell’Elba una località di soggiorno ideale in tutte le stagioni.

STORIA

Abitata già in epoca prestorica e conosciuta per le sue miniere di ferro agli albori dell’Era Storica, l’Elba, chiamata dai Liguri “Ilva”, dai greci “Aethalia”, dapprima ligure, poi greca, poi etrusca.

Per gli Etruschi l’Elba costituì un’inesauribile fonte di ricchezza: già nell’VIII sec. A. C. sfruttavano le miniere ed esportavano il ferro in tutto il bacino del Mediterraneo, ricavandone enormi ricchezze. Sorsero così i forni che giorno e notte fondevano i minerali con alti bagliori e, come narra Aristotele, dettero origine al nome Aethalia (scintilla), attribuito all’Elba dai navigatori greci.

Restò per secoli romana. Sull’isola vi sono i resti di almeno tre ville romane (Villa della Linguella, Villa delle Grotte e Villa di Capo Castello).

Nel Medio Evo la tennero i Pisani e quindi gli Appiani e i Medici che continuarono a sfruttare le miniere di ferro ed il granito dell’isola.

Di tempo in tempo interessò le potenze europee che vi lasciarono numerose tracce del loro dominio.
L’imperatore Napoleone Bonaparte fu esiliato all’Elba nel 1814 e vi rimase 10 mesi. A testimonianza della sua permanenza restano due belle ville ove soggiornò: Villa dei Mulini in posizione dominante a Portoferraio, e Villa San Martino residenza estiva  alla periferia della piccola capitale elbana.